L'ambiente costruito rappresenta il luogo di vita per una percentuale crescente della popolazione mondiale, ed è esposto a una varietà di rischi naturali e antropici. In questo contesto, l'Italia è una delle nazioni più vulnerabili ai rischi naturali, come eventi geologici, sismici, vulcanici, geomorfologici, idrologici, idraulici e meteorologici. Questi rischi, combinati con l'inquinamento e altre forme di degrado ambientale, richiedono un approccio multi-scala e una centralità delle attività di controllo. Inoltre, l'elevata vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano stimola la ricerca di tecniche avanzate per il monitoraggio ambientale, geotecnico e strutturale.
Sviluppare nuove metodologie e tecnologie e promuovere un uso più efficiente e sostenibile dei dati, dei prodotti e dei servizi sono alcune delle sfide di ricerca per i prossimi anni. In questo contesto si inserisce la Winter School su “Monitoraggio ambientale, geotecnico e strutturale dell’Ambiente costruito” che si terrà dal 24 al 27 febbraio, presso la Sala degli Specchi di Palazzo Zapata a Napoli.
Il ciclo di incontri, che si articolerà in tre moduli e in diverse sessioni parallele, riconosce tre crediti formativi per i dottorandi in Digital Trasformation.
L’evento si inserisce nelle attività del Dipartimento di Ingegneria e del centro di ricerca CRESIA.
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