Insegnare con una laurea triennale: possibilità e requisiti
I requisiti richiesti per diventare insegnante cambiano spesso e le recenti riforme della professione hanno modificato le regole da seguire per poter ambire a lavorare nel mondo della scuola. Anche se il possesso della laurea magistrale è tra i requisiti di base per poter diventare insegnante di ruolo, la buona notizia è che in alcuni casi si può insegnare anche con la laurea triennale: in questa guida vedremo quando è possibile e come fare.
Quando si può insegnare con la laurea triennale?
Chi ha concluso un percorso di studi di primo livello e vuole lavorare nel mondo dell’insegnamento ha diverse opportunità a propria disposizione.
Se l’obiettivo è quello di insegnare nelle scuole pubbliche, l’unica soluzione è quella di candidarsi per ricoprire l’incarico di supplente. Ciò è possibile solo per un periodo di tempo limitato, pari al massimo a 12 mesi, e solo nel caso in cui non ci siano altri insegnanti abilitati disponibili e iscritti in graduatoria.
Anche se non ci sono lauree triennali abilitanti all’insegnamento, alcuni titoli di studio permettono comunque di lavorare in ambito formativo. Con una laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione (classe di laurea L-19), ad esempio, si può lavorare come educatori negli asili nido e occuparsi di bambini nella fascia di età 0-3 anni.
In alternativa, con un qualsiasi titolo triennale si può insegnare in enti di formazione privati oppure si può lavorare come insegnanti privati, dando lezioni individuali o di gruppo, in presenza oppure online.
Come insegnare nelle scuole pubbliche con la laurea triennale
Il percorso che porta a diventare insegnante nelle scuole pubbliche italiane è piuttosto lungo e tortuoso. Per poter conquistare la cattedra, sia nelle scuole primarie sia in quelle secondarie, l’iter prevede di aver conseguito la laurea magistrale (oppure avere una laurea specialistica, del vecchio ordinamento o un altro titolo equivalente), in alcuni casi ottenere dei crediti formativi aggiuntivi sostenendo degli esami universitari che certifichino il possesso di competenze in ambito didattico e psico-pedagogico e poi superare un concorso pubblico.
Data questa premessa, la strada per l’insegnamento sembrerebbe del tutto preclusa a chi ha soltanto una laurea triennale. Fortunatamente, c’è uno spiraglio che permette di lavorare nel mondo della scuola anche a chi ha conseguito solo un titolo di primo livello.
Chi desidera insegnare con la laurea triennale può infatti presentare alla scuola la cosiddetta messa a disposizione (MAD): si tratta di una candidatura spontanea che può essere consegnata a diversi istituti di un’unica provincia e che può essere presa in considerazione dai dirigenti scolastici quando c’è bisogno di insegnanti supplenti, dopo l’esaurimento delle graduatorie di istituto.
Come funziona la messa a disposizione con la laurea triennale
Attraverso la messa a disposizione gli aspiranti insegnanti si candidano a ricoprire l’incarico di supplente. Le scuole ricorrono a questa soluzione in caso di carenza di insegnanti e per coprire cattedre momentaneamente vacanti, nel caso in cui non ci sia disponibilità di insegnanti di ruolo o di docenti abilitati.
Per presentare la MAD alle scuole primarie e secondarie non bisogna rispettare i classici requisiti richiesti per poter partecipare ai concorsi pubblici indetti per la ricerca di insegnanti. Ciò vuol dire che si può insegnare nelle scuole pubbliche anche con una laurea triennale.
Una volta scelte le scuole presso le quali ci si vuole candidare, è sufficiente consegnare la MAD alla segreteria scolastica. Nel documento dovranno essere indicati:
i propri dati anagrafici
il titolo di studio conseguito
le eventuali esperienze di insegnamento pregresse
la classe di concorso per la quale ci si candida all’insegnamento. Dal momento che le lauree triennali non consentono l’accesso diretto a nessuna classe di concorso, andranno indicate una o più classi affini a quella della propria laurea triennale.
Oltre alla MAD con la quale ci si rende disponibili all’insegnamento di una delle materie affini al proprio titolo di studio, si può consegnare anche la cosiddetta MAD sostegno, grazie alla quale è possibile ricoprire il ruolo di insegnanti di sostegno in caso di necessità degli istituti scolastici, e la MAD Recuperi Estivi, con la quale ci si rende disponibili a insegnare nei corsi estivi organizzati dalle scuole.
Le regole da seguire per la predisposizione e la consegna di queste versioni della messa a disposizione sono le stesse già previste per la MAD per l’insegnamento: la candidatura va consegnata a una o più scuole di una sola provincia e vanno indicate le stesse informazioni già viste in precedenza. In sostanza, la MAD somiglia a un curriculum vitae e contiene i propri dati anagrafici, l’indicazione del proprio titolo di studio e un riepilogo delle esperienze professionali utili.
Tutti gli incarichi svolti grazie alla messa a disposizione permettono di acquisire punteggio utile per migliorare la propria posizione in graduatoria e aumentare così le chance di lavoro futuro. Il numero di punti guadagnati dipende dalla durata dell’incarico e dalla classe di concorso per la quale si svolge l’incarico (è dimezzato, ad esempio, se si viene convocati per una classe di concorso diversa rispetto a quella legata al proprio titolo di studio). Anche se sulla carta con la laurea triennale è possibile insegnare, non è comunque detto che si riesca a essere chiamati per una supplenza. Le possibilità di essere convocati per la firma del contratto per la supplenza dipendono dalle esigenze specifiche della scuola, dal numero di insegnanti disponibili iscritti in graduatoria e dal numero di MAD che la scuola ha ricevuto. Nell’analizzare le domande, i dirigenti scolastici valutano infatti le esperienze e le competenze di chi si è candidato e chi ha un titolo magistrale avrà la priorità rispetto a chi ha solo un titolo triennale.
Per aumentare le possibilità di convocazione, può essere utile acquisire competenze aggiuntive, conseguendo ad esempio un titolo di specializzazione oppure frequentando i corsi che permettono di conseguire i CFU aggiuntivi richiesti per l’insegnamento.
La MAD è anche una buona soluzione per chi ha già il titolo triennale e vuole iniziare a lavorare mentre sta continuando gli studi frequentando un corso di laurea magistrale. In questo caso la soluzione più flessibile è scegliere un corso di secondo livello offerto da un’università telematica come UniPegaso. Potendo frequentare le lezioni anche di sera o nei fine settimana, si può migliorare la propria formazione mentre si lavora.