Come funziona il trasferimento ad altra università
Durante il percorso di studi universitari può capitare di avere la necessità di cambiare ateneo, per motivi personali o curriculari. Tra le motivazioni più comuni che possono far decidere di trasferirsi, ad esempio, ci sono la volontà di frequentare un corso più vicino alla propria città, la preferenza per le modalità di insegnamento offerte da uno specifico ateneo, oppure la scelta di un percorso di laurea più affine alle proprie aspirazioni.
In questo articolo vedremo come funziona il trasferimento ad altra università e tutto ciò che bisogna sapere se si ha intenzione di iscriversi presso un altro ateneo, dai tempi da rispettare alla procedura da seguire, passando per i costi dell’operazione.
Come cambiare università senza perdere l’anno
Tranne poche eccezioni, di cui parleremo più avanti, una persona immatricolata presso un’università è libera di trasferirsi presso un diverso ateneo, purché rispetti le regole stabilite dall’università di provenienza e da quella di destinazione.
L’iter di trasferimento cambia da università a università e per sapere in dettaglio cosa bisogna fare si possono consultare il regolamento d’ateneo o la guida per gli studenti, nei quali si trova l’indicazione dei documenti da presentare sia alla vecchia sia alla nuova università e dei tempi da rispettare. Seguire attentamente la procedura stabilita dagli atenei è essenziale per non perdere l’anno e per non dover sostenere costi aggiuntivi.
Per proseguire il proprio percorso di studi senza interruzioni è necessario sapere che:
Molte università non permettono il trasferimento durante il primo anno di immatricolazione;
Per cambiare università è necessario essere in regola con il pagamento delle tasse;
Sono stabilite regole specifiche se si chiede l’iscrizione a corsi a numero programmato;
Può essere richiesto un nulla osta da parte dell’università di destinazione per poter proseguire con il trasferimento;
In alcuni casi gli studenti fuori corso non possono cambiare università;
In caso di ripensamento non è sempre possibile revocare la domanda di trasferimento.
Un aspetto molto importante di cui tener conto quando si sta considerando il trasferimento a un’altra università è il riconoscimento dei CFU maturati. Chi ha già sostenuto degli esami può chiederne il riconoscimento presso l’ateneo di destinazione.
Nella domanda di trasferimento andrà inserito l’elenco dei CFU da riconoscere, acquisiti tramite esami, tirocini o altre attività. Un’apposita commissione dell’università di destinazione valuterà il caso specifico e ne comunicherà l’esito. Il riconoscimento può essere totale o parziale e, in alcuni casi, potrebbe anche essere assegnato un debito formativo.
Da quando ci si può trasferire da un’università all’altra
La maggior parte delle università permette il trasferimento solo in una finestra di tempo di durata limitata durante l’anno, generalmente a ridosso tra due anni accademici. Alcuni atenei accettano domande di trasferimento già da maggio, altri solo da agosto.
Anche il termine ultimo per presentare la domanda di trasferimento varia molto: in alcuni casi è fissato a settembre, in altri si prosegue fino a fine anno.
Alcune università differenziano la scadenza di presentazione della domanda a seconda della propria situazione di iscrizione e altre permettono di presentare domanda di trasferimento oltre il termine di scadenza ordinario pagando un onere amministrativo o un contributo, il cui importo è stabilito dall’ateneo.
Cosa succede con il cambio di università
Il cambio di università è un processo che richiede tempo e coinvolge sia l’istituzione di provenienza sia quella di destinazione. La domanda di trasferimento va infatti presentata presso entrambe le università, rispettando i tempi indicati da ciascuna.
Oltre alla domanda di trasferimento, va presentata la richiesta di riconoscimento dei CFU e di nulla osta, se l’ateneo a cui ci si vuole iscrivere lo prevede. Il nulla osta può essere richiesto per tutti i corsi di laurea o solo per i corsi a numero programmato, per i quali viene concesso dopo aver verificato che c’è almeno un posto libero.
Studiare presso un’università digitale come UniPegaso è vantaggioso anche da questo punto di vista. Dal momento che le iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno, si può sempre chiedere l’immatricolazione a uno dei suoi corsi di laurea triennali e magistrali.
Quanto costa il trasferimento di università
Come abbiamo già visto nel caso delle tempistiche e della procedura di trasferimento, anche sul piano dei costi la situazione varia molto da università a università. Chi ha intenzione di trasferirsi da un ateneo all’altro deve mettere in conto tre tipologie di costi:
La tassa di congedo o di trasferimento, che va pagata all’università di provenienza. L’importo da pagare parte da circa 100 euro ma in alcuni atenei la cifra è più alta;
La marca da bollo da 16 euro da apporre sulla domanda di trasferimento;
I costi di iscrizione e di immatricolazione presso il nuovo ateneo.
A questi costi potrebbe sommarsi un’ulteriore spesa, se si presenta la domanda di trasferimento oltre i termini ordinari fissati dall’università di provenienza.
La procedura di trasferimento a un’altra università è un’opportunità da considerare per iniziare a sfruttare tutti i vantaggi della formazione online di UniPegaso. Oltre a non avere limiti nelle date di iscrizione, l’università telematica non impone vincoli nemmeno agli orari e alle date di frequenza. Tutti gli insegnamenti, infatti, sono sempre disponibili nella piattaforma di e-learning e gli studenti possono organizzare le loro attività di studio con la massima flessibilità.