Stipendio di un insegnante di sostegno: cosa devi sapere
Gli insegnanti di sostegno svolgono un ruolo molto importante nelle classi in cui sono presenti alunni con disabilità e hanno un impegno orario equivalente a quello di tutti gli altri insegnanti. Ma quant’è lo stipendio di un insegnante di sostegno? In questo articolo abbiamo raccolto un po’ di dati in merito e cercheremo di capire quali sono le principali motivazioni per le quali gli stipendi possono variare e cosa si può fare per migliorare la propria situazione economica se si è scelto di intraprendere questa carriera.
Quanto guadagna un insegnante di sostegno in Italia?
Lo stipendio degli insegnanti di sostegno è definito dal CCNL del comparto scuola. Il contratto viene rinnovato periodicamente e proprio nel 2024 sarà definita una nuova versione, che dovrebbe rivedere al rialzo gli stipendi degli insegnanti. La Legge di Bilancio 2024 ha infatti stanziato nuove risorse che dovrebbero tradursi in un aumento delle retribuzioni di chi lavora nella scuola, compresi gli insegnanti di sostegno.
Stando al contratto scaduto nel 2023, il range di retribuzione è compreso grosso modo tra 21.000 e 35.000 euro lordi annui. In media, un insegnante di sostegno percepisce uno stipendio di circa 1.400 euro al mese, ma possono esserci delle notevoli differenze da caso a caso, dovute sia al tipo di scuola nel quale si insegna, sia alla propria anzianità di servizio.
L’impegno orario degli insegnanti di sostegno è lo stesso degli altri insegnanti e dipende dal tipo di scuola: per la scuola dell’infanzia è previsto un impegno settimanale di 25 ore, mentre nelle scuole primarie sono previste 22 ore settimanali, a cui si aggiungono 2 ore per la programmazione delle attività. Le ore lavorate sono meno nelle scuole secondarie, pari a 18 a settimana.
La retribuzione degli insegnanti risente in modo molto forte dell’esperienza accumulata nel corso del tempo. È prevista infatti l’applicazione di un sistema di scatti di anzianità che comporta un aumento graduale della retribuzione, a partire dal nono anno di insegnamento.
Quali fattori influenzano lo stipendio degli insegnanti di sostegno
L’anzianità di servizio è sicuramente il fattore che incide di più nella determinazione della retribuzione di un insegnante di sostegno. Se all’inizio della carriera ci si può aspettare uno stipendio mensile netto di poco superiore ai 1.000 euro (e in qualche caso persino inferiore), dopo circa 10 anni di servizio e con la maturazione dei primi scatti di anzianità lo stipendio medio si attesta attorno ai 1.400 euro al mese. All’aumentare dell’esperienza, dopo circa 20 anni di insegnamento, ci si può aspettare di guadagnare grossomodo 1.600 euro al mese, mentre a fine carriera si può arrivare fino a 1.800 euro netti.
Oltre all’anzianità dell’insegnamento, a influire sullo stipendio che si percepisce è anche il tipo di scuola nel quale si insegna. In linea generale, gli insegnanti di sostegno che lavorano nella scuola primaria percepiscono uno stipendio medio inferiore rispetto a quello degli insegnanti di scuola secondaria. A percepire lo stipendio più alto sono i professori della scuola secondaria di secondo grado, che hanno una retribuzione maggiore rispetto ai colleghi che lavorano negli istituti secondari di primo grado.
Infine, un altro aspetto da considerare e che influisce sullo stipendio degli insegnanti di sostegno è il titolo di studio conseguito da chi insegna. Il CCNL del comparto Scuola differenzia infatti le retribuzioni prendendo in considerazione i casi di insegnanti diplomati e laureati, prevedendo guadagni più elevati per questi ultimi.
Non ci sono invece differenze nello stipendio tra insegnanti precari e di ruolo: una recente sentenza della Cassazione ha infatti chiarito che il tipo di incarico, a termine o di ruolo, non deve incidere sulla retribuzione.
Cosa si può fare per guadagnare di più come insegnante di sostegno
Anche se, sulla carta, gli insegnanti precari e chi svolge supplenze a termine hanno lo stesso stipendio degli insegnanti di ruolo, è preferibile impegnarsi per conquistare il posto fisso e avere così una retribuzione certa per tutto il resto della carriera. L’iter da seguire per diventare insegnante di sostegno prevede il conseguimento di una laurea magistrale o titolo equivalente e la frequenza del Tirocinio Formativo Attivo (TFA) Sostegno, per poi affrontare il concorso apposito.
Per poter svolgere al meglio il proprio ruolo e favorire l’inclusione degli alunni con disabilità all’interno del contesto della classe è consigliabile frequentare uno dei corsi di laurea in ambito psicologico, educativo o formativo. Corsi di laurea come quello triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione e quello magistrale in Scienze Pedagogiche dell’Università telematica Pegaso forniscono un’ottima base teorica per chi desidera lavorare come insegnante di sostegno.
Grazie agli insegnamenti in ambito psicologico, pedagogico e sociologico inseriti nei piani di studio, gli aspiranti insegnanti possono acquisire le competenze di base che permetteranno loro di affrontare al meglio i diversi step previsti per conquistare la cattedra.