Sbocchi lavorativi dopo una laurea in Giurisprudenza
Sbocchi lavorativi dopo una laurea in Giurisprudenza
Il corso di laurea in Giurisprudenza è un corso magistrale a ciclo unico che, al termine del percorso di formazione quinquennale, permette di svolgere una lunga lista di lavori. Quando si pensa agli sbocchi professionali di Giurisprudenza la prima opzione che viene in mente è lo svolgimento di una professione legale, ma questa non è né l’unica strada da prendere in considerazione né la più remunerativa.
In questa guida vedremo quali sono i principali sbocchi lavorativi per chi ha studiato Giurisprudenza e quali sono i vantaggi di ogni alternativa disponibile.
Le carriere nell’ambito delle professioni legali
Il percorso che porta a diventare un professionista in ambito legale è il più naturale per chi sceglie di studiare Giurisprudenza. Bisogna però sempre tenere presente che questo genere di carriera richiede molto impegno e prevede un percorso di formazione post-lauream molto lungo, che può durare anche diversi anni.
Per lo svolgimento di tutte e tre le professioni legali riconosciute – avvocato, notaio e magistrato – è previsto lo svolgimento di un'attività di praticantato e il superamento di specifici esami o concorsi che attestino il proprio livello di competenza e che assicurino il possesso dei requisiti necessari per operare nel settore legale. Gli esami e i concorsi pubblici che consentono lo svolgimento delle professioni di avvocato, notaio e magistrato sono noti per la loro selettività e per l’impegno richiesto ai candidati.
Come intraprendere la carriera di avvocato
La carriera di avvocato è quella che viene scelta dalla maggior parte dei laureati in Giurisprudenza. Tra le tre professioni legali, è anche quella meno selettiva e di più facile accesso, cosa che nel tempo ha fatto abbassare il dato sul compenso medio degli avvocati.
Per intraprendere la carriera di avvocato la prima cosa da fare è conseguire la laurea in Giurisprudenza. Successivamente, è necessario svolgere un periodo di praticantato di almeno 18 mesi e, infine, superare l'esame di abilitazione all'avvocatura. Chi ha intenzione di diventare avvocato può iniziare la pratica presso uno studio legale già durante l’ultimo semestre di frequenza del corso di laurea.
L'esame di abilitazione per avvocati è diviso in due fasi: la prima è una prova scritta che verifica la conoscenza delle materie giuridiche fondamentali, mentre la seconda consiste in una prova orale in cui il candidato deve dimostrare la capacità di applicare il diritto a casi concreti.
Come si diventa notaio
Chi aspira a diventare notaio deve prepararsi ad affrontare una strada tortuosa e molto selettiva.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, i futuri notai devono completare un periodo di praticantato della durata di 18 mesi presso uno studio notarile. Successivamente, è richiesto il superamento di un concorso pubblico.
Il concorso è articolato in una prova scritta, che richiede la redazione di un atto tra vivi, di un atto mortis causa e di un atto in ambito commerciale, e in una prova orale. Solo dopo aver superato le prove scritte e la prova orale dell’esame, che accertano le capacità dei candidati di svolgere la delicata funzione di notaio, i candidati possono richiedere l'iscrizione nell'albo dei notai e iniziare la propria carriera nella sede che è stata loro assegnata.
Come diventare magistrato
Anche il percorso per diventare magistrato risulta impegnativo e laborioso. Chi ha il titolo di dottore in Giurisprudenza e ambisce a diventare magistrato deve per prima cosa scegliere se:
frequentare la scuola di specializzazione per le professioni legali;
svolgere un periodo di tirocinio di almeno 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato;
frequentare la scuola di dottorato.
Una volta completato uno dei precedenti percorsi di formazione, sarà possibile partecipare al concorso di magistratura. L’esame è strutturato in una prova scritta e in un colloquio orale.
Chi supera il concorso pubblico per l'accesso alla magistratura deve poi svolgere un tirocinio presso la Corte d’Appello della durata di 18 mesi. Al termine del tirocinio, durante il quale il magistrato in formazione sarà affiancato da un magistrato ordinario, le sue competenze saranno valutate da una commissione. In caso di esito positivo di questa valutazione si acquisisce il ruolo di magistrato a tutti gli effetti.
Le opportunità di carriera in azienda
Un’ottima alternativa alle professioni legali è il lavoro in azienda. Questa soluzione offre ai laureati in Giurisprudenza un accesso molto più rapido al mondo del lavoro.
Se si sceglie di lavorare nel settore privato non è infatti richiesto né lo svolgimento di un tirocinio né il sostenimento di esami o concorsi. Tutto ciò che bisogna fare è affrontare il classico percorso di selezione per l’assunzione in azienda.
Le imprese private possono offrire lavoro a laureati in Giurisprudenza specializzati in vari ambiti, come il diritto contrattuale, il diritto societario, la proprietà intellettuale o la compliance normativa. In azienda, i laureati in Giurisprudenza possono assumere ruoli cruciali e occuparsi di aspetti molto delicati.
A seconda delle dimensioni aziendali e delle esigenze della specifica realtà lavorativa, si può assumere la figura dell’avvocato d'affari o del giurista d'impresa. Un altro professionista che lavora in ambito giuridico all’interno delle aziende è il DPO, il Data Protection Officer, una figura prevista dalla legge e che si occupa della tutela dei dati personali.
Lavorare come avvocato d’affari
L'avvocato d'affari è un professionista esperto che lavora internamente all'azienda, fornendo consulenza legale su una vasta gamma di questioni aziendali. Il suo ruolo principale è quello di garantire che le attività dell'azienda siano conformi alle leggi e ai regolamenti vigenti. Tra le competenze dell’avvocato d’affari rientrano la revisione dei contratti, le consulenze sulla proprietà intellettuale dell’azienda e la gestione delle eventuali controversie aziendali.
L'avvocato d'affari è una figura di rilievo ed è coinvolto anche nella pianificazione strategica, fornendo consigli legali per supportare le decisioni aziendali. Generalmente questa figura è prevista nelle aziende di grande dimensione o che lavorano in settori delicati.
Lavorare come giurista d’impresa
Il giurista d'impresa ha un focus più ristretto e si concentra in modo particolare sulla gestione delle questioni legali interne all'azienda, occupandosi di aspetti contrattuali compliance normativa e risoluzione di questioni giuridiche quotidiane.
A differenza dell'avvocato d'affari, il giurista d'impresa si focalizza maggiormente sulla gestione interna delle questioni legali, contribuendo al funzionamento efficiente dell'azienda. Può essere coinvolto nella redazione e revisione di documenti aziendali, nel monitoraggio delle leggi e delle normative che interessano l’attività aziendale e nella formazione del personale su questioni legali.
Lavorare come Data Protection Officer
Il DPO, o Data Protection Officer, si occupa della protezione dei dati e della privacy all'interno di un'organizzazione. Il DPO è responsabile di garantire che l'azienda rispetti le leggi sulla protezione dei dati e che le informazioni personali dei clienti, dei dipendenti o delle altre parti interessate siano trattate in modo conforme alle normative vigenti.
La figura del DPO è stata introdotta dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'Unione Europea, e la sua presenza è obbligatoria per le organizzazioni che trattano dati personali su larga scala o che gestiscono categorie particolari di dati sensibili, come accade in ambito finanziario o sanitario. Il DPO ha il compito di interpretare e applicare correttamente le leggi sulla privacy, fornendo consulenza all'organizzazione per garantire la conformità dell’operato aziendale, di monitorare l'adeguatezza delle politiche interne sulla privacy, di gestire le richieste di accesso ai dati personali e gli eventuali incidenti di sicurezza.
I concorsi pubblici per i laureati in Giurisprudenza
I concorsi pubblici sono un ulteriore sbocco professionale da tenere in debita considerazione per chi è laureato in Giurisprudenza. I concorsi accessibili per chi ha studiato legge sono i più vari: si spazia dalle forze dell'ordine alle istituzioni pubbliche, dall'amministrazione locale e nazionale fino alle organizzazioni internazionali, passando per la carriera diplomatica e per l’insegnamento.
Le istituzioni pubbliche, a livello locale e nazionale, sono quelle che offrono il maggior numero di opportunità di impiego per i laureati in Giurisprudenza. Posizioni come funzionari amministrativi, consulenti legali o dirigenti sono solo alcuni esempi di ruoli che richiedono una solida formazione giuridica.
Chi ama l’idea di trasmettere le proprie conoscenze ad altre persone può considerare la carriera di insegnante. La scelta è tra l’insegnamento nelle scuole secondarie di secondo grado e l’ambiente accademico.
I concorsi pubblici sono anche la via d’accesso a carriere internazionali. Si può lavorare per una delle istituzioni dell'Unione Europea, per le Nazioni Unite o per la Corte Internazionale di Giustizia, ad esempio.
Altri percorsi professionali a disposizione dei laureati in Giurisprudenza
I laureati in Giurisprudenza che desiderano affinare ulteriormente le proprie competenze, per acquisire nuove conoscenze spendibili sul mercato del lavoro o per conseguire una specifica specializzazione possono considerare l’idea di proseguire i propri studi e iscriversi a un master, alla Scuola di specializzazione per le professioni legali o alla Scuola di dottorato.
I master possono avere una durata più o meno lunga e permettono di approfondire una tematica specifica, acquisendo una competenza verticale e un alto grado di specializzazione. Di conseguenza, un master può aumentare l'attrattiva professionale e può aiutare a ottenere nuove opportunità di carriera. La scuola di dottorato è invece la scelta migliore per chi desidera intraprendere la carriera di ricercatore o per chi vuole tentare la strada dell’insegnamento in un ateneo.
Infine, si può considerare l’idea di frequentare la Scuola di specializzazione per le professioni legali. Si tratta di un corso di durata biennale, che può essere frequentato anche da remoto con UniPegaso, ideale per prepararsi a diventare avvocato, magistrato o notaio.