Guida su come diventare giornalista: requisiti, percorsi e consigli
- Quali sono i requisiti per diventare giornalista
- Quali sono i percorsi possibili per diventare giornalista
- Come diventare giornalista professionista
- Come diventare giornalista pubblicista
- Come presentare la richiesta di iscrizione all’albo
- Quanto guadagna un giornalista
- Quali sono le possibilità di carriera per un giornalista
- Quali percorsi formativi seguire per diventare giornalista
L’avvento di internet e la nascita di nuovi mezzi di comunicazione ha moltiplicato le possibilità espressive per chi vuole raccontare fatti e storie e analizzare il mondo che ci circonda. Chi ama fare reportage, scritti o video, ama andare a caccia di notizie e sogna di poter lavorare in una redazione o di poter raccontare storie in maniera indipendente può pensare di intraprendere una carriera nel giornalismo. In questa guida vedremo in dettaglio come diventare giornalista e, in particolare, vedremo quali sono i requisiti da rispettare e i percorsi possibili per conquistare questo titolo.
Quali sono i requisiti per diventare giornalista
Chi vuole diventare giornalista in Italia deve possedere pochi requisiti:
essere in possesso dei diritti civili e politici;
avere un diploma di scuola secondaria superiore;
intraprendere uno dei percorsi che portano all’acquisizione del titolo di giornalista.
Avere una buona conoscenza dell’italiano parlato e scritto e una dose di creatività sono valori aggiunti, ma non sono requisiti richiesti espressamente per poter diventare giornalista. Attualmente per acquisire il titolo di giornalista è sufficiente avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado, ma nell’immediato futuro questo requisito potrebbe essere modificato. A luglio 2023, infatti, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha approvato all’unanimità un progetto di riforma che punta a modificare i criteri di accesso alla professione. In particolare, la proposta di riforma prevede che chi aspira a diventare giornalista sia in possesso almeno del diploma di laurea di primo livello.
Quali sono i percorsi possibili per diventare giornalista
L’articolo 1 della Legge n.69/1963 identifica due possibili percorsi:
diventare giornalista professionista, cioè svolgere la professione in maniera esclusiva;
diventare giornalista pubblicista, cioè svolgere l’attività giornalistica in maniera occasionale e non prevalente.
Oltre che per il criterio della prevalenza, le due tipologie di giornalisti si differenziano anche per il percorso che bisogna intraprendere per acquisire il titolo, per gli obblighi di formazione e nei confronti dell’Ordine e per i vantaggi e le opportunità che si possono ottenere. Alle due categorie individuate dalla Legge corrisponde uno specifico albo, tenuto dall’Ordine dei Giornalisti competente per territorio. L’iscrizione all’albo è obbligatoria per poter esercitare il lavoro di giornalista e per poter utilizzare questo titolo professionale.
L’Ordine dei Giornalisti conserva poi due sezioni speciali: una è dedicata ai giornalisti stranieri che lavorano in Italia e una contiene l’elenco delle persone che, pur non svolgendo l’attività di giornalista, hanno il ruolo di direttore o direttrice responsabile in riviste e periodici di carattere tecnico, scientifico o professionale.
Come diventare giornalista professionista
Chi vuole diventare giornalista professionista deve:
svolgere un periodo di praticantato di almeno 18 mesi e frequentare i corsi di formazione organizzati dall’Ordine dei Giornalisti;
in alternativa, frequentare una Scuola di giornalismo riconosciuta;
superare l’esame di idoneità professionale.
Il primo passo da compiere per poter svolgere il lavoro di giornalista è fare un periodo di praticantato di almeno 18 mesi in una testata giornalistica registrata. Al termine del proprio percorso formativo, il lavoro svolto durante questo periodo andrà poi allegato alla richiesta di iscrizione all’albo e dovrà essere certificato dal direttore responsabile della testata.
L’Ordine dei Giornalisti conserva anche il registro dei praticanti, che contiene l’elenco dei nominativi degli aspiranti giornalisti che stanno svolgendo quello che è a tutti gli effetti un periodo di formazione sul campo. Oltre che i nomi di coloro che stanno svolgendo il praticantato all’interno di una redazione, il registro contiene i nominativi anche di chi sta frequentando una Scuola di giornalismo.
Può fare richiesta di iscrizione al registro dei praticanti anche chi è già iscritto all’albo dei pubblicisti e collabora come freelance con una o più testate registrate da almeno 3 anni. Accanto a quest’attività di formazione più pratica, chi vuole diventare giornalista deve affiancare anche un’attività formativa teorica, che consiste nella frequenza dei seminari e dei corsi di formazione organizzati dall’Ordine dei Giornalisti.
Per quanto riguarda i corsi di formazione dell’Ordine, le modalità di partecipazione e di fruizione e la durata del corso sono definite dalle diverse sedi regionali dell’Ordine dei Giornalisti. È richiesto comunque che il corso duri almeno 45 ore ed è concesso svolgere il percorso di formazione interamente da remoto. In alternativa, se si preferisce non svolgere l’attività di praticantato, ci si può iscrivere a una delle 11 Scuole di giornalismo accreditate in Italia. I corsi delle Scuole di giornalismo sono a numero chiuso, hanno durata biennale e, una volta conseguito il titolo finale, permettono di partecipare all’esame di abilitazione professionale.
L’esame di abilitazione professionale
L’ultimo passo da compiere per diventare giornalista professionista consiste nel superamento di un esame di abilitazione. L’esame si svolge a Roma, con cadenza annuale, e consiste in due prove: una scritta e una orale.
L’esame scritto serve a valutare la capacità dell’aspirante giornalista di produrre notizie e di saper veicolare correttamente i messaggi ai lettori. Durante la prova scritta, in particolare, viene richiesto di:
sintetizzare un articolo
fornito dalla commissione, usando al massimo 1.800 battute;
scrivere un articolo originale
, scegliendo tra uno degli argomenti proposti, usando al massimo 2.700 battute;
rispondere a un questionario
composto da sei domande a risposta aperta che vertono sul ruolo e sulle funzioni del giornalista, sulla deontologia e l’etica della professione e su argomenti di cultura generale.
Chi supera la prova scritta deve sostenere un colloquio durante il quale possono essere affrontati temi relativi all’etica professionale e alle norme giuridiche che interessano il lavoro dei giornalisti. Altri argomenti che possono essere affrontati durante il colloquio riguardano la storia della professione e le tecniche e pratiche da seguire nell’esercizio del proprio ruolo. Si può sostenere l’esame entro 3 anni dalla data di iscrizione al registro dei praticanti. La commissione chiamata a valutare i candidati è composta da 7 membri. A presiedere la commissione è un magistrato, affiancato da un altro magistrato e da 5 giornalisti professionisti con un’esperienza lavorativa di almeno 10 anni.
Come diventare giornalista pubblicista
Come già visto in precedenza, il giornalista pubblicista svolge la professione di giornalista in maniera non prevalente. Per potersi iscrivere all’albo dei giornalisti pubblicisti è necessario aver svolto un’attività giornalistica retribuita e continuativa per un periodo di almeno due anni.
Per l’iscrizione all’albo non è richiesto il sostenimento di un esame, né lo svolgimento del praticantato. Tutto quello che bisogna fare, dopo che sono trascorsi almeno due anni di collaborazione continuativa e retribuita con una testata registrata (online, carta stampata o del settore radiotelevisivo), è presentare la domanda di iscrizione all’albo, seguendo le indicazioni fornite dall’Ordine dei Giornalisti della propria regione.
La legge parla genericamente di collaborazione continuativa di durata almeno biennale, senza indicare un numero minimo di articoli da dover produrre per poter presentare la richiesta di iscrizione all’albo. Una volta presentata la propria richiesta, questa sarà analizzata dalla sede regionale dell’Ordine dei Giornalisti, che deciderà se accoglierla o meno. Possono iscriversi all’albo dei pubblicisti anche i fotografi, purché dimostrino di aver svolto una collaborazione giornalistica con una o più testate registrate e che il direttore responsabile certifichi il lavoro svolto nell’arco di un biennio.
Come presentare la richiesta di iscrizione all’albo
La domanda di iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti o pubblicisti va presentata all’Ordine competente nella propria regione di residenza o di domicilio professionale. Le regole da seguire per la presentazione della domanda possono variare leggermente da regione a regione, perciò prima di predisporre la documentazione è bene verificare quali sono le richieste fatte dal proprio Ordine di riferimento.
Chi intende iscriversi all’albo dei pubblicisti deve presentare:
un elenco dei lavori prodotti durante l’arco del biennio, con certificato rilasciato dal o dai direttori responsabili delle testate presso le quali è stata svolta la collaborazione;
la copia del contratto di collaborazione;
una copia della dichiarazione fiscale da cui emergono i compensi ricevuti nel corso della collaborazione.
Se invece ci si vuole iscrivere all’albo dei giornalisti professionisti è necessario fornire:
la domanda di iscrizione che riporta i propri dati anagrafici, la data di superamento dell’esame di abilitazione professionale e una marca da bollo da 16 euro;
l’attestato di superamento dell’esame;
due foto;
la ricevuta del versamento fatto a favore dell’Ordine regionale e richiesto per poter completare l’iscrizione.
Quanto guadagna un giornalista
Il compenso dei giornalisti può variare notevolmente a seconda del tipo di testata in cui si lavora, del proprio inquadramento fiscale e della propria esperienza.
Per i lavoratori dipendenti si fa riferimento al contratto collettivo nazionale di lavoro del settore giornalistico, mentre per i giornalisti che collaborano saltuariamente con una testata registrata si possono prendere come riferimento i compensi minimi indicati nel Tariffario pubblicato dall’Ordine dei Giornalisti. L’ultimo tariffario pubblicato, riferito al 2007, riporta i compensi minimi che devono essere riconosciuti ai collaboratori autonomi per la redazione di articoli, notizie o servizi su varie tipologie di giornali (distinti in base alla diffusione geografica e alla tiratura), in caso di collaborazioni coordinate e continuative e in caso di richiesta di servizi fotogiornalistici o cine-videogiornalistici.
Quali sono le possibilità di carriera per un giornalista
I giornalisti, pubblicisti o professionisti, possono collaborare con diverse realtà: oltre a poter prendere in considerazione quotidiani, periodici e riviste cartacei, si può lavorare in redazioni online o come addetti stampa in enti pubblici o in aziende private. Anche i formati in cui viene presentato il lavoro giornalistico possono essere diversi. Accanto a forme più tradizionali come articoli ed editoriali, si può fare ricorso a reportage inchieste e approfondimenti testuali, audio o video, ma anche a contenuti pensati per l’online, come newsletter, contenuti interattivi o contenuti per i social network.
Chi desidera diventare giornalista deve ricordare che, oltre a poter lavorare in redazione, ha anche la possibilità di lavorare come giornalista freelance: in questo caso si opera come lavoratori autonomi dotati di partita IVA e si può collaborare con più realtà, pubbliche o private, senza un rapporto di lavoro subordinato, quindi senza doversi recare in redazione e senza vincoli di orario.
Quali percorsi formativi seguire per diventare giornalista
Dal momento che non è richiesto il possesso di una laurea per diventare giornalista, ciascuno può seguire le proprie aspirazioni e scegliere il percorso di studi che preferisce, decidendo se fermarsi al diploma oppure se iscriversi a un corso di laurea.
Chi vuole intraprendere un percorso universitario può prendere in considerazione i corsi di laurea in materie umanistiche, sociali o economiche. Alcune delle opzioni più interessanti offerte dall’Università Digitale Pegaso, ad esempio, sono i corsi di laurea di primo livello di durata triennale in Lettere, sapere umanistico e formazione, Comunicazione e multimedialità, Sociologia e innovazione e Scienze politiche e relazioni internazionali.
Anche se non esiste un vero e proprio percorso universitario in giornalismo, esistono dei master di primo livello che permettono l’accesso al concorso per diventare giornalisti professionisti.
Questi master sono percorsi in presenza, con frequenza obbligatoria e hanno una durata biennale. Si può consultare l’elenco dei master riconosciuti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti sul sito internet dell’Ordine.
Chiunque sia iscritto all’albo, sia che si tratti di un giornalista pubblicista sia che si tratti di un professionista, è tenuto a rispettare l’obbligo di formazione professionale continua. L’obbligo formativo è previsto dal DL n.138/2011 e prevede l’acquisizione di 60 crediti formativi (pari a 60 ore di frequenza) nell’arco di un periodo di 3 anni. Si possono acquisire questi crediti attraverso la frequenza degli eventi formativi accreditati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’insegnamento o attività formative individuali.