Università Sbocchi lavorativi dopo una laurea in Ingegneria Gestionale
Venerdì 04 Apr, 2025

Sbocchi lavorativi dopo una laurea in Ingegneria Gestionale

L’ingegnere gestionale è un professionista particolarmente richiesto sul mercato del lavoro: questa figura trova spazio soprattutto nelle imprese innovative o in quelle che operano in settori complessi.

Grazie a una formazione multidisciplinare che combina ingegneria e conoscenze economiche e di gestione aziendale, questo professionista può ricoprire diversi ruoli all’interno delle aziende e dà un contributo fondamentale per migliorare l’efficienza e i risultati economici. In questo articolo vedremo quali sono in particolare i principali sbocchi lavorativi che interessano chi ha scelto di laurearsi in Ingegneria Gestionale e quali sono i contenuti del corso di laurea triennale.

Cosa si può fare dopo Ingegneria Gestionale

I corsi universitari in Ingegneria Gestionale formano professionisti in grado di analizzare, pianificare e organizzare i processi aziendali. Il percorso per diventare ingegnere gestionale prevede l’ottenimento della laurea: si parte con la laurea di primo livello (classe L-9) e si può proseguire con la laurea di secondo livello (LM-31).

La laurea triennale in Ingegneria Gestionale fornisce una base solida di conoscenze ingegneristiche (grazie alla presenza di insegnamenti di matematica, fisica, statistica e impiantistica) e gestionali (con insegnamenti di economia aziendale, gestione delle imprese e organizzazione aziendale).

Un ingegnere gestionale può operare come supervisore, per verificare l’efficienza dei processi aziendali ed eventualmente suggerire interventi migliorativi, oppure può concentrare la sua attenzione su una specifica divisione aziendale.

Spesso il compito degli ingegneri gestionali è quello di analizzare i processi produttivi e di verificare se ci sono inefficienze. Altre volte, questi professionisti monitorano i processi informativi e li ottimizzano. Ancora, possono occuparsi della gestione finanziaria dell’impresa, facendo una revisione delle spese e proponendo delle soluzioni per l’ottimizzazione dei budget.

In linea generale, dopo la laurea in Ingegneria Gestionale si può decidere di lavorare:

  • Come consulenti, previa iscrizione all’albo;

  • Come dipendenti, in un’amministrazione pubblica o in un’azienda.

Chi desidera lavorare come libero professionista deve necessariamente sostenere l’esame di Stato richiesto per l’iscrizione all’albo degli ingegneri. L’albo è suddiviso in due sezioni: per iscriversi alla sezione A è necessario essere in possesso di una laurea magistrale, mentre per l’iscrizione alla sezione B si può avere il titolo triennale.

Quanto guadagna un laureato in Ingegneria Gestionale

Grazie alle loro competenze avanzate sia in ambito ingegneristico sia in ambito gestionale, gli ingegneri gestionali sono figure molto richieste sul mercato del lavoro. Secondo Almalaurea, ben il 75% dei laureati triennali ha un’occupazione a un anno di distanza dall’ottenimento del titolo.

Lo stipendio medio riconosciuto agli ingegneri gestionali è superiore rispetto a quello di diverse figure professionali: secondo Glassdoor, un ingegnere gestionale guadagna in media circa 33.500 euro all’anno. Chi ha una posizione entry level ha uno stipendio compreso tra 25.000 e 33.000 euro, che salgono fino a circa 45.000 euro all’anno per una posizione senior.

Bisogna comunque considerare che lo stipendio effettivo è influenzato da vari fattori: oltre alla seniority, bisogna tener conto del settore di attività dell’impresa, delle responsabilità affidate al professionista e dell’inquadramento contrattuale.

Dove può lavorare un laureato in Ingegneria Gestionale

Con una laurea in ingegneria gestionale, gli studenti possono trovare impiego in numerosi settori economici, grazie alla capacità di analizzare e ottimizzare processi aziendali, gestire risorse e introdurre innovazioni tecnologiche.

Nel settore produttivo, ad esempio, l’ingegnere gestionale è una figura chiave per migliorare l’efficienza dei processi, per ridurre i costi e per aumentare la qualità del prodotto finale. Anche l’industria alimentare può beneficiare delle attività di un ingegnere gestionale. Le imprese che operano nel settore devono infatti rispettare stringenti requisiti di conformità normativa e devono essere in grado di ottimizzare la filiera di produzione.

Altri settori in cui un ingegnere gestionale può trovare facilmente lavoro sono quelli della metallurgia, della meccanica e della meccanica di precisione: in questi ambiti il professionista è chiamato a coordinare la produzione, ottimizzare i processi e migliorare la competitività aziendale.

Nell’industria 4.0, il contributo degli ingegneri gestionali non si limita a ottimizzare processi e comunicazioni, ma si estende all’integrazione di tecnologie avanzate come l’IoT e la robotica, rendendo più smart, digitali e sostenibili i sistemi produttivi.

Tra i settori più promettenti e stimolanti per questi professionisti ci sono poi quello informatico e dei big data: un ingegnere specializzato in ambito gestionale può occuparsi di analisi dei dati, della progettazione dei sistemi informatici o della gestione delle infrastrutture digitali. Può svolgere un lavoro simile nell’ambito delle telecomunicazioni (TLC), con il monitoraggio e l’analisi dei processi complessi e la progettazione di strategie che garantiscono la continuità operativa.

Le competenze possedute dagli ingegneri gestionali sono cruciali anche nel campo dell’energia, per la pianificazione e la gestione di progetti sostenibili. In finanza e assicurazioni, invece, gli ingegneri hanno spesso il compito di elaborare modelli predittivi di andamento dei mercati e di operare per ottimizzare e rendere più efficaci i processi decisionali.

Un ingegnere gestionale può anche decidere di lavorare nell’ambito della grande distribuzione organizzata (GDO), della mobilità e della logistica: in questi settori il contributo è soprattutto legato alla gestione delle catene di approvvigionamento e all’efficienza dei trasporti e dei magazzini.

La varietà di opportunità lavorative rende la laurea in Ingegneria Gestionale una scelta molto interessante, facilmente spendibile sul mercato del lavoro. Un laureato in questo campo può infatti inserirsi in diversi contesti e aiutare le imprese del settore pubblico e privato ad affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più dinamico e interconnesso.

FAQ

Cosa può fare un laureato in ingegneria gestionale?

I laureati in Ingegneria Gestionale possono lavorare come consulenti, previa iscrizione all’albo, o come dipendenti in aziende private, pubbliche amministrazioni e settori complessi come produzione, logistica, finanza, industria 4.0, big data, energia e telecomunicazioni.

Dove può lavorare un ingegnere gestionale?

I settori principali includono industria manifatturiera, metallurgia, meccanica, industria alimentare, finanza, assicurazioni, logistica, telecomunicazioni e grande distribuzione organizzata (GDO). In particolare, nel settore dell’energia e dell’industria 4.0, il ruolo si concentra su innovazione tecnologica e sostenibilità.

Quanto guadagna in media un ingegnere gestionale?

Lo stipendio medio iniziale varia tra 25.000 e 33.000 euro lordi annui, ma può arrivare a 45.000 euro per posizioni senior. Fattori come settore, responsabilità e inquadramento contrattuale influenzano il compenso, con i laureati in questo ambito che vantano alti tassi di occupazione (75% entro un anno dalla laurea triennale).