Università Telematica Pegaso Logo
UniversitàCosa fa un export manager e cosa studiare per diventarlo
Martedì 08 Apr, 2025

Cosa fa un export manager e cosa studiare per diventarlo

La figura dell’export manager è essenziale per tutte le aziende che puntano a espandersi all’estero o che hanno già rapporti commerciali fuori dall’Italia. Chi gestisce le operazioni estere ha responsabilità importanti e dà un contributo essenziale per la crescita dell’impresa: in questo articolo vedremo nello specifico cosa fa un export manager, qual è la sua formazione e quanto guadagna.

Cosa fa un export manager

L’export manager è la persona responsabile della gestione dei rapporti commerciali con l’estero e dell’espansione internazionale di un’impresa.

Le principali responsabilità di un export manager includono:

  • L’analisi dei mercati internazionali;

  • Lo svolgimento di studi di fattibilità;

  • La definizione delle strategie di internazionalizzazione;

  • L’attuazione delle strategie e il monitoraggio dei risultati.

L’attività dell’export manager parte con l’analisi del contesto internazionale: per ogni Paese individuato vanno studiati i mercati, la concorrenza, le dinamiche geopolitiche e geoeconomiche, il quadro normativo e il contesto sociale, per verificare quali sono le opportunità di inserimento dei prodotti e dei servizi dell’azienda.

L’export manager deve poi essere in grado di valutare l’effettiva convenienza delle opportunità di internazionalizzazione individuate. Attraverso studi di fattibilità, il professionista dovrà stimare costi e ritorni attesi e decidere se proseguire oppure no.

Per ciascuno dei mercati esteri selezionati, il manager per l’esportazione dovrà poi definire le strategie commerciali, di marketing e di comunicazione più idonee, adattando la strategia generale dell’azienda al contesto sociale ed economico del Paese di destinazione.

La gestione quotidiana delle attività di vendita all’estero richiede anche capacità di contrattazione, di coordinamento delle varie figure coinvolte nell’export e la verifica delle novità normative, anche in ambito doganale.

Un ulteriore compito dell’export manager è quello di monitorare i risultati raggiunti e di valutarli in relazione agli obiettivi fissati dal management.

I requisiti per fare l’export manager

Tenuto conto di tutte le responsabilità di un export manager, è evidente quanto sia importante avere competenze trasversali che includano:

  • Conoscenza delle lingue. La conoscenza dell’inglese è essenziale, a cui va aggiunta eventualmente almeno un’altra lingua ufficiale parlata nei Paesi di destinazione;

  • Capacità di analisi. È importante saper analizzare e comprendere il contesto sociale, economico e giuridico in cui ci si muove, oltre a cogliere le dinamiche di mercato e i trend di settore;

  • Capacità di leadership. L’export manager è una figura centrale da cui dipendono tutte le attività di commercio con l’estero ed è importante che riesca a guidare le attività dei team interni e dei partner esterni all’impresa;

  • Abilità di negoziazione. Un buon export manager deve saper negoziare con varie figure, come partner e fornitori, per riuscire a ottenere condizioni economiche soddisfacenti;

  • Attitudine alle relazioni internazionali. Nella sua attività, l’export manager deve sempre operare rispettando la cultura e le tradizioni del Paese con cui si interfaccia, adattando eventualmente anche prodotti e servizi.

Quale laurea serve per diventare export manager

Per avere una preparazione adeguata a svolgere il ruolo di export manager è necessario frequentare un corso di laurea che preveda sia lo studio delle lingue sia lo studio dei principi di economia e commercio internazionale.

Il corso laurea di primo livello in Lingue e Mercati dell’Università Telematica Mercatorum è un ottimo punto di partenza per chi ambisce a lavorare come export manager. Il piano di studi, infatti, prevede l’insegnamento di due lingue straniere (a scelta tra inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese) e di varie discipline economiche, con una particolare attenzione verso il commercio internazionale.

Grazie a questo approccio multidisciplinare, gli iscritti al corso di laurea triennale in Lingue e Mercati (classe L-12) riescono a sviluppare competenze linguistiche avanzate e, allo stesso tempo, acquisiscono una solida base in materie come economia internazionale, marketing e gestione aziendale.

Il corso include anche insegnamenti specifici su mercati emergenti, strategie di internazionalizzazione e analisi delle dinamiche geopolitiche, tutte conoscenze fondamentali per chi desidera intraprendere una carriera come export manager.

Le lezioni sono tenute in modalità telematica, attraverso la piattaforma di e-Learning dell’Ateneo. Ogni studente, all’interno della propria area riservata, ha sempre accesso ai video delle lezioni e al materiale didattico, che potrà consultare senza limiti di tempo.

Lo studio teorico è completato dalla frequenza di laboratori virtuali e dallo svolgimento di project work o esercitazioni che consentono di testare in pratica le conoscenze acquisite.

Quanto guadagna un export manager

In alcuni casi le aziende scelgono di assumere un export manager solo per un periodo limitato di tempo. Il cosiddetto temporary export manager ha il compito di verificare che ci siano le condizioni per l’espansione internazionale dell’impresa e si occupa di fare una stima dell’investimento da affrontare. Le imprese che invece hanno una presenza estera importante integrano stabilmente all’interno del proprio organigramma un exportmanager.

Lo stipendio di un export manager in Italia è in media compreso tra 40.000 e 60.000 euro annui (dati Glassdoor), con guadagni che possono anche superare i 70.000 euro all’anno in base alla propria esperienza e alle proprie specializzazioni.

FAQ

Che cosa fa un export manager?

Un Export Manager si occupa di analizzare i mercati internazionali, definire strategie di internazionalizzazione, negoziare contratti con partner esteri e monitorare i risultati delle vendite all'estero. Inoltre, deve gestire la conformità alle normative doganali e coordinare le attività di vendita internazionale.

Cosa studiare per diventare export manager?

Per questa carriera è consigliata una laurea che combini lo studio delle lingue straniere con economia e commercio internazionale, come il corso in Lingue e Mercati. Master e corsi di specializzazione in export management possono fornire una preparazione più avanzata.

Quanto guadagna un Export Manager in Italia?

Lo stipendio medio di un Export Manager varia tra 40.000 e 60.000 euro annui, ma può superare i 70.000 euro per i professionisti più esperti, a seconda dell’azienda, del settore e dei mercati di riferimento.