
Come diventare traduttore: guida al lavoro nel settore
Il lavoro di traduttore è ideale per chi ama stare a contatto con altre culture. Grazie al prezioso lavoro di intermediazione, quest’attività permette di accorciare le distanze e di stabilire relazioni che possono rivelarsi utili sul piano personale e su quello professionale.
Generalmente un traduttore lavora con dei testi scritti, ma con la diffusione dei mezzi di comunicazione digitale le tipologie di contenuti e gli ambiti di intervento si sono moltiplicati. In questa guida abbiamo raccolto tutto ciò che bisogna sapere se si vuole intraprendere questa carriera: quali sono gli studi da fare per diventare traduttori, come specializzarsi, quali lingue studiare e quanto si guadagna.
I requisiti per diventare traduttore
Il traduttore ha il compito di trasferire un messaggio dalla lingua di origine a quella di destinazione, mantenendo il più possibile il senso profondo del contenuto e riflettendone il tono, le sfumature di significato e il registro linguistico. Un traduttore deve quindi essere in grado di comprendere in modo approfondito il testo da tradurre, così da coglierne tutte le sfumature e i possibili significati, e riproporre il messaggio in un’altra lingua.
Non esistendo né un albo dei traduttori né essendo richiesto un esame di Stato per esercitare la professione, chiunque – con un’adeguata preparazione e una sufficiente esperienza – può diventare traduttore. Requisiti essenziali per svolgere questa professione sono la conoscenza approfondita della propria lingua madre e di almeno un’altra lingua straniera e la capacità di analizzare e comprendere i testi sui quali si deve intervenire.
Anche se non è obbligatorio avere una laurea per poter lavorare come traduttore, completare un percorso di studi dedicato è molto consigliato, soprattutto per acquisire un bagaglio di conoscenze e di competenze specifiche da poter utilizzare nel lavoro quotidiano.
Il corso di laurea di primo livello in Lingue e mercati dell’Università Telematica Mercatorum è un ottimo punto di partenza per ottenere una preparazione solida, spendibile sia nello svolgimento della libera professione sia in azienda. Gli sbocchi lavorativi della laurea in Lingue e mercati sono svariati: oltre a poter lavorare nel settore turistico, ad esempio, si può pensare di cercare un’occupazione anche nell’editoria, in ambito giuridico o scientifico.
Il corso di laurea triennale è articolato in diversi indirizzi. Il piano didattico prevede lo studio di due lingue straniere a scelta tra le quattro disponibili – inglese, francese, spagnolo e cinese. Oltre a studiare la struttura delle lingue selezionate e la letteratura in lingua, sono previsti anche insegnamenti di diritto, economia e scienze sociali, in modo da fornire una preparazione multidisciplinare e completa.
Una volta conseguita la laurea, si può decidere se entrare subito nel mondo del lavoro o se continuare gli studi iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Lingue per la comunicazione internazionale.
Al termine del periodo formativo, poi, si può scegliere di specializzarsi in una particolare area, così da affinare le proprie capacità. Lo si può fare frequentando master, corsi di specializzazione o tramite l’esperienza sul campo.
Per dimostrare la propria preparazione e competenza può essere molto utile conseguire una certificazione riconosciuta a livello internazionale. Le certificazioni consigliate sono diverse a seconda della lingua che si decide di tradurre: per l’inglese, ad esempio, una delle più prestigiose è la certificazione CIOL-IOLET-DIPTRANS.
Gli ambiti in cui i traduttori sono più richiesti
Oggi la figura del traduttore professionista è molto più richiesta rispetto a quanto non succedesse in passato. Grazie all’aumento del numero e della frequenza delle connessioni a livello globale, è cresciuta infatti anche la domanda di traduzioni affidabili e puntuali.
Solo per citare alcuni degli ambiti in cui può lavorare un traduttore, si può considerare la possibilità di seguire progetti editoriali, gestire le pratiche burocratiche legate al trasferimento in un altro Paese, occuparsi delle comunicazioni internazionali di un’azienda o lavorare nel settore digital, traducendo testi per e-commerce, siti internet e blog, podcast, script video, sceneggiature o sottotitolando film, videogiochi e video.
Come diventare traduttore scientifico
Diventare traduttore scientifico è un’opzione tra le più interessanti. A questo professionista è affidato il compito di tradurre i documenti prodotti, tra le altre, da aziende del settore farmaceutico, sanitario o biologico oppure da istituti di ricerca e da istituzioni pubbliche. Può trattarsi di manuali tecnici, di istruzioni per l’uso di un prodotto, di documentazione usata all’interno dell’azienda o di ricerche pubblicate su riviste internazionali.
Data la delicatezza delle materie trattate, è necessario non solo avere ottime abilità di traduzione, ma conoscere in modo approfondito il settore e la terminologia tecnica. Il percorso formativo più adatto per chi aspira a diventare traduttore scientifico prevede il conseguimento di una laurea magistrale e la frequenza di corsi di specializzazione mirati.
Come diventare traduttore giurato
Il traduttore giurato è un professionista che traduce documenti con valore legale, solitamente verso la propria lingua madre. A seconda dei casi, può essere richiesto di tradurre un atto di nascita o di separazione, una sentenza, licenze, certificati, eccetera.
Per asseverare traduzioni con valore legale, il traduttore deve presentarsi in tribunale con il testo originale, la traduzione e una dichiarazione di fedeltà, firmata davanti a un pubblico ufficiale. L’iscrizione all’albo dei CTU presso il tribunale non è obbligatoria per asseverare traduzioni, ma può essere utile per ottenere incarichi ufficiali da parte delle autorità.
Come diventare traduttore freelance
La maggior parte dei traduttori lavora come professionista freelance. Se si sceglie di intraprendere questa strada si può iniziare la propria carriera come traduttori in qualsiasi momento, aprendo partita IVA e offrendo i propri servizi a privati e imprese.
Quali sono le lingue più richieste per un traduttore
La globalizzazione e l’aumento degli scambi, personali e commerciali, con l’estero ha generato sicuramente tante interessanti opportunità per chi lavora nell’ambito della traduzione e dell’interpretariato, ma ha avuto come conseguenza anche un aumento della concorrenza sul mercato. Per avere successo come traduttori è essenziale scegliere di lavorare con una lingua richiesta e con un livello di concorrenza accettabile.
Secondo la rilevazione dell’AITI, l’Associazione Italiana dei Traduttori e degli Interpreti, nel 2023 le lingue estere più richieste sul mercato italiano sono state l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo. Più staccate sono il russo, il portoghese e il rumeno, mentre le altre lingue hanno costituito in totale solo il 10% delle richieste di lavoro.
Qual è lo stipendio di un traduttore
I possibili guadagni per chi lavora come traduttore sono influenzati da tanti diversi fattori. Quelli più rilevanti sono le combinazioni linguistiche con cui si lavora e le eventuali aree di specializzazione.
Per chi vuole diventare traduttore è importante valutare l’aspetto economico della professione. Considerando il fatto che gran parte dei professionisti lavora come freelance, è utile elaborare un business plan sin dall’inizio dell’attività e programmare un incremento graduale dei compensi, man mano che si acquisisce esperienza e ci si mette alla prova su progetti diversi.
A seconda delle modalità operative adottate, un traduttore professionista può calcolare il proprio compenso a parola, a cartella o a progetto. Inoltre, può decidere di differenziare le tariffe a seconda del grado di urgenza del lavoro, del tipo di documento da tradurre e della tipologia di cliente.
Chi vorrebbe diventare traduttore e lavorare da dipendente, presso un’azienda o un’agenzia, può prendere come riferimento un range di stipendio compreso tra circa 28.000 e 42.500 euro all’anno (dati Glassdoor), con guadagni via via crescenti in base all’esperienza maturata.
FAQ
È obbligatorio avere una laurea per diventare traduttore?
No, non è obbligatorio, ma una laurea in Lingue è altamente consigliata per acquisire le competenze necessarie. Inoltre, percorsi di specializzazione, come master o certificazioni (es. CIOL-IOLET-DIPTRANS), aiutano a migliorare le opportunità lavorative.
Quali sono gli ambiti principali in cui può lavorare un traduttore?
Un traduttore può operare in vari ambiti, tra cui:
Editoria
Traduzione legale
Traduzione scientifica
Traduzione commerciale
Nel settore digitale (e-commerce, siti web, sottotitoli, videogiochi).
Settori specialistici come quello scientifico o giuridico offrono opportunità interessanti, ma richiedono competenze specifiche.
Come si diventa traduttore giurato?
Per asseverare una traduzione, il traduttore deve presentarsi in tribunale con il testo originale, la traduzione e una dichiarazione di fedeltà, firmata davanti a un pubblico ufficiale. L’iscrizione all’albo dei CTU (Consulenti Tecnici d’Ufficio) è necessaria solo per chi desidera ricevere incarichi diretti dai tribunali, ma non è un requisito per asseverare traduzioni.
Quali sono le lingue più richieste per un traduttore?
Le lingue più richieste in Italia, secondo i dati AITI, sono inglese, francese, tedesco e spagnolo. Tuttavia, combinazioni linguistiche meno comuni, come cinese, russo o portoghese, possono offrire opportunità competitive per chi cerca di distinguersi.
Quanto si guadagna lavorando come traduttore?
I guadagni variano in base a modalità operative, esperienza e specializzazione. Un traduttore freelance può stabilire compensi a parola, a cartella o a progetto, mentre un dipendente guadagna in media tra 28.000 e 42.500 euro lordi annui. La specializzazione e le combinazioni linguistiche influenzano significativamente i compensi.