
Come diventare psicologo
Quello dello psicologo è un ruolo tanto importante quanto delicato. Questo professionista ha infatti il compito di comprendere la mente umana in tutta la sua complessità, analizzare i comportamenti di individui e gruppi e promuovere il benessere psicologico attraverso strumenti di valutazione e supporto, nel rispetto delle proprie competenze professionali. Anche alla luce della crescente attenzione verso la salute mentale, non stupisce che i corsi di laurea in psicologia facciano il pieno di iscritti. Abbiamo raccolto in questo articolo tutte le informazioni da conoscere su come diventare psicologo: vedremo quali sono le tappe che portano a svolgere questa professione, i guadagni medi dei professionisti e daremo indicazioni su come specializzarsi in alcune delle discipline più richieste sul mercato.
Diventare psicologo: il percorso da compiere
L’attività degli psicologi è disciplinata prevalentemente dalla Legge n.56/1989. L’articolo 1 stabilisce che “La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità.”
Il percorso per diventare psicologo prevede diverse tappe, dalla formazione universitaria all’iscrizione all’Albo professionale. Attualmente, con la riforma introdotta dalla Legge n.163/2021, il percorso è stato semplificato e prevede:
Il conseguimento di una laurea in Psicologia (triennale L-24 e magistrale LM-51);
Lo svolgimento di un tirocinio pratico-valutativo, che per la laurea magistrale è integrato nel percorso di studi e obbligatorio per ottenere l’abilitazione alla professione;
L’abilitazione professionale, che si ottiene al termine della laurea magistrale LM-51 grazie all’integrazione del tirocinio pratico-valutativo e alla valutazione finale;
L’iscrizione all’Albo professionale, nella sezione B per i laureati triennali con titolo di “Dottore in tecniche psicologiche”, e nella sezione A per chi ha completato la laurea magistrale, con il titolo di psicologo.
La riforma introdotta dalla Legge n.163/2021 ha semplificato il percorso per diventare psicologo: la laurea magistrale LM-51 è ora abilitante, il che significa che il tirocinio pratico-valutativo è parte integrante del percorso di studi e che l’esame finale di laurea certifica automaticamente l’abilitazione alla professione, eliminando il precedente Esame di Stato. Questo ha reso il processo di accesso alla professione più rapido e diretto. Tuttavia, per esercitare come psicologo è comunque necessaria l’iscrizione alla sezione A dell'Albo professionale.
Le attività che possono essere svolte una volta ottenuta la laurea variano a seconda del percorso che si sceglie di compiere. I laureati in Scienze e Tecniche Psicologiche possono iscriversi alla sezione B dell’Albo come Dottori in tecniche psicologiche, con specializzazione nei contesti sociali, organizzativi e del lavoro o nei servizi alla persona e alla comunità. I laureati triennali iscritti alla sezione B dell'Albo possono operare come dottori in tecniche psicologiche, svolgendo attività di supporto e consulenza nei contesti previsti dalla legge, ma sempre sotto la supervisione di uno psicologo iscritto alla sezione A dell'Albo.
Oltre a poter svolgere la professione di psicologo in libera professione, la laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche permette di lavorare anche come dipendente nel settore pubblico e privato, occupandosi ad esempio della selezione del personale, della gestione delle risorse umane o dell’orientamento professionale.
Quanto guadagna uno psicologo
I guadagni degli psicologi variano in genere in base a:
Esperienza, con cifre inferiori per chi è a inizio carriera;
Tipo di impiego, con compensi maggiormente variabili per chi lavora come libero professionista e più stabili per chi lavora come dipendente in ambito pubblico o privato;
Specializzazione, con compensi più elevati per chi ha competenze specialistiche particolarmente richieste sul mercato.
Secondo i dati raccolti da Almalaurea entro un anno dal titolo triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche lavora circa il 53% dei laureati, con una retribuzione netta attorno ai 1.100 euro. I compensi sono più alti per chi si specializza, ad esempio, in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni: sempre secondo Almalaurea in questo caso a 5 anni dalla laurea la retribuzione netta mensile supera i 1.500 euro.
Come diventare psicologo clinico
Lo psicologo clinico è un professionista che opera nell’ambito della salute mentale, con l’obiettivo di promuovere il benessere psicologico e fornire supporto emotivo attraverso strumenti di valutazione e intervento psicologico, ma senza effettuare trattamenti psicoterapeutici, che competono esclusivamente allo psicoterapeuta. Tuttavia, pur non potendo prescrivere terapie farmacologiche, lo psicologo clinico può effettuare valutazioni psicodiagnostiche utilizzando strumenti scientificamente validati.
Grazie a una formazione specifica e approfondita, questa figura professionale è in grado di gestire una vasta gamma di problematiche psicologiche e relazionali (ansia, depressione, dipendenza da sostanze, traumi, eccetera), lavorando sia con individui che con gruppi.
Tra le principali attività che competono a uno psicologo clinico rientrano quelle di:
Prevenzione. Lo psicologo progetta e realizza interventi per prevenire il disagio psicologico e per promuovere la salute mentale in vari contesti, come scuole, aziende e comunità.
Diagnosi. Il professionista utilizza vari strumenti e tecniche diagnostiche per individuare problematiche emotive, cognitive o comportamentali.
Sostegno psicologico. Lo psicologo clinico offre supporto e ascolto per aiutare le persone a gestire situazioni di stress, crisi personali o difficoltà relazionali.
Abilitazione e riabilitazione. Un pilastro della psicologia clinica è l'offerta di supporto per il recupero di competenze emotive, sociali e comportamentali in individui o gruppi che affrontano disabilità, traumi o altre difficoltà.
Consulenza per coppie e famiglie. Questa figura professionale può fornire aiuto per migliorare la comunicazione e per risolvere conflitti all'interno delle relazioni.
Come diventare psicologo forense
La figura dello psicologo forense trova impiego in ambito legale e può ricoprire diversi incarichi. Può lavorare, ad esempio, in ambito civile o penale e può svolgere consulenze extragiudiziali o essere chiamato in causa durante un procedimento giudiziario.
Lo psicologo forense può quindi operare come consulente di parte o come consulente tecnico d’ufficio, su incarico di un giudice.
Uno psicologo forense può, ad esempio, valutare le condizioni psicologiche di un imputato, accertarne la capacità di intendere e di volere o valutare la sua idoneità a sostenere un processo. Può inoltre valutare le capacità genitoriali nell’ambito dei procedimenti di adozione o affido, valutare i danni psicologici subiti da individui o gruppi in seguito a traumi o incidenti o svolgere perizie su minori coinvolti in situazioni di abuso o violenza.
Per diventare psicologo forense è necessario seguire il percorso formativo previsto per tutti gli psicologi: conseguire una laurea magistrale abilitante in Psicologia, che include il tirocinio professionalizzante, e iscriversi all'Albo degli Psicologi. Dopo l’abilitazione, è possibile specializzarsi attraverso master e corsi di alta formazione post-laurea.
A seconda dell'area di specializzazione che si preferisce, si può considerare di approfondire materie come la criminologia, la psicopatologia forense o le tecniche di colloquio con vittime e testimoni e la psicologia delle vittime di reato.
Come diventare psicoterapeuta
A differenza dello psicologo, lo psicoterapeuta non si occupa solo della valutazione e della diagnosi della condizione psicologica della persona, ma anche della cura. Si può diventare psicoterapeuti frequentando un’apposita scuola di specializzazione di durata quadriennale, proposta da atenei pubblici o da istituzioni private. Possono accedere alla scuola di psicoterapia:
i laureati magistrali in Psicologia in uno dei corsi che rientrano nella classe LM-51;
i laureati in Medicina e Chirurgia della classe LM-41.
Chi ha terminato la scuola di psicoterapia può richiedere l’annotazione del titolo di psicoterapeuta nel proprio profilo sull’Albo degli Psicologi o Albo dei Medici.
FAQ
1. Qual è il percorso di studi per diventare psicologo?
Per diventare psicologo è necessario conseguire una laurea in Psicologia (triennale e magistrale), completare un tirocinio professionalizzante e sostenere l’esame di Stato contestuale alla sessione di laurea. Successivamente, bisogna iscriversi all’Albo degli Psicologi (sezione A per chi ha una laurea magistrale). La sezione B è riservata ai dottori in tecniche psicologiche, che possono lavorare solo sotto la supervisione di uno psicologo iscritto alla sezione A.
È obbligatoria l’iscrizione all’Albo per esercitare come psicologo?
Sì, l’iscrizione all’Albo degli Psicologi è obbligatoria per esercitare la professione di psicologo. Il percorso per iscriversi all’Albo include il conseguimento di una laurea abilitante, il completamento del tirocinio integrato nel percorso di studi e il superamento dell’esame finale di laurea, che certifica direttamente l’abilitazione alla professione.
Quanto dura il percorso formativo per diventare psicologo?
Il percorso richiede almeno 5 anni: 3 anni per la laurea triennale e 2 anni per la laurea magistrale abilitante LM-51, che include il tirocinio pratico-valutativo. Per chi desidera diventare psicoterapeuta, è necessario proseguire con una scuola di specializzazione quadriennale.
Quali sono gli sbocchi professionali per uno psicologo?
Uno psicologo può lavorare in diversi settori: libera professione, sanità, selezione del personale, gestione delle risorse umane, orientamento scolastico e professionale, psicologia clinica, psicologia forense e psicologia del lavoro. Gli sbocchi dipendono dalla specializzazione scelta.