Come diventare diplomatico: percorso di studi e competenze
I diplomatici svolgono un ruolo importante e delicato. Questa figura può ricoprire vari incarichi e ha il compito di favorire la comunicazione e la collaborazione tra popoli. In questo articolo vedremo più in dettaglio che cosa fa un diplomatico, quali sono le competenze che bisogna avere per svolgere questo ruolo e come prepararsi al concorso.
Cosa fa un diplomatico
Un diplomatico è un funzionario dello Stato a cui è affidato il compito di rappresentare il proprio Paese all’estero e di tutelarne gli interessi. Chi desidera lavorare in ambito diplomatico deve sapere che si tratta di un lavoro complesso, che richiede il possesso di tante competenze e abilità. Nel corso delle sue missioni in Italia o all’estero, un diplomatico può svolgere, ad esempio, funzioni di:
Rappresentanza. Come rappresentante ufficiale del proprio Paese presso altri Stati oppure organizzazioni internazionali, il diplomatico promuove i valori, la cultura e le politiche nazionali.
Negoziazione. Spesso i diplomatici sono chiamati a partecipare a trattative in ambito internazionale su temi di rilevanza strategica come la sicurezza, il commercio, i diritti umani, il cambiamento climatico e la cooperazione economica.
Tutela dei cittadini all’estero. Un pilastro delle attività dei diplomatici è garantire assistenza e protezione ai connazionali all’estero. Da questo punto di vista, i funzionari statali forniscono supporto in caso di emergenze o in caso di difficoltà e intervengono per la risoluzione di problemi legali.
Promozione economica e culturale. Fa parte dell’attività diplomatica anche il lavoro teso allo sviluppo e al rafforzamento delle relazioni commerciali, degli investimenti e dello scambio culturale tra Paesi.
Analisi e consulenza. I diplomatici redigono periodicamente dei report che vengono inviati al governo e che contengono informazioni sulle attività svolte e analisi del contesto dei Paesi in cui operano.
Per essere in grado di ricoprire questo ruolo è necessario non solo avere una formazione universitaria, ma anche avere spiccate doti analitiche e relazionali. Tra le soft skills più utili da sviluppare se si intende intraprendere questa carriera ci sono sicuramente la capacità di negoziazione e la capacità di problem solving. La prima competenza è indispensabile quando ci si confronta con contesti e culture diversi e permette di arrivare a un punto d’incontro che può essere vantaggioso per tutte le parti coinvolte. La capacità di risolvere problemi complessi e di prendere decisioni è invece cruciale soprattutto quando ci si trova a fare i conti con situazioni d’emergenza o in presenza di alti livelli di rischio.
Come diventare diplomatico
La carriera diplomatica inizia con il superamento del concorso diplomatico. Una volta superato il concorso si inizia un percorso professionale che è articolato in 5 gradi, a ciascuno dei quali corrispondono competenze e responsabilità diverse:
Segretario di legazione;
Consigliere di legazione;
Consigliere di ambasciata;
Ministro plenipotenziario;
Ambasciatore.
Il passaggio da un grado al successivo avviene per anzianità, per competenze e per meriti ed è regolato da tempi più o meno rigidi.
Il primo avanzamento di grado, da Segretario di legazione a Consigliere di legazione, richiede un tempo di 10 anni e 6 mesi, durante i quali è necessario completare almeno un paio di missioni all’estero, della durata ciascuna di 3-4 anni, la permanenza presso il Ministero per 2-3 anni e la frequenza di un corso di aggiornamento della durata di almeno 6 mesi.
I successivi passaggi di grado sono previsti dopo all’incirca 4 anni, mentre l’ultimo avanzamento e la nomina ad Ambasciatore richiede ulteriori 6 anni di servizio. L’acquisizione del grado di Ministro plenipotenziario e di Ambasciatore è decretata dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero degli Esteri e a seguito di una delibera del Consiglio dei Ministri.
Come diventare ambasciatore
L’ambasciatore è la persona incaricata di rappresentare uno Stato all’estero. Ha un ruolo molto importante e delicato e si occupa di vari aspetti: da quelli politici a quelli economici, passando per la gestione delle relazioni internazionali. Quando si parla di ambasciatore è importante distinguere tra grado e funzione. Come abbiamo visto poco fa, per acquisire il grado di ambasciatore nella carriera diplomatica è necessario aver accumulato molti anni di esperienza e aver portato a termine varie missioni all’estero. A fine 2020 i diplomatici che hanno raggiunto il grado di ambasciatore erano solo 25.
Questo numero esiguo dimostra che nella maggior parte dei casi le ambasciate sono dirette da funzionari di grado inferiore, a cui viene assegnato il compito di gestire una missione permanente all’estero e che vengono indicati come ambasciatori dal momento che rivestono il massimo grado di rappresentanza dell’Italia all’estero.
Quanto viene pagato un diplomatico
La carriera diplomatica offre retribuzioni molto interessanti sin dall’inizio. Secondo i dati forniti dal Ministero, la retribuzione annua dei diplomatici che svolgono servizio all’estero è compresa tra i 45.700 euro circa di chi ha il grado di Segretario di legazione ai 126.000 euro circa di chi ha il grado di Ambasciatore. A questa cifra va poi sommata l’indennità di servizio all’estero, il cui importo varia essenzialmente a seconda della destinazione a cui si viene assegnati, delle funzioni svolte e della propria situazione familiare.
Cosa bisogna studiare
Per poter partecipare al concorso e dare il via alla propria carriera in ambito diplomatico è necessario avere una laurea magistrale in:
Relazioni internazionali;
Economia;
Giurisprudenza
I dati del Ministero degli Esteri (fonte) mostrano come più della metà dei diplomatici assunti in servizio sia in possesso di una laurea in Relazioni internazionali. Chi deve scegliere quale facoltà frequentare ed è affascinato dalla figura del diplomatico può prendere in considerazione il corso di laurea in Scienze politiche e relazioni internazionali. Il corso fornisce una formazione multidisciplinare, orientata alla comprensione delle dinamiche di internazionalizzazione e globalizzazione e allo sviluppo di competenze in ambito linguistico, economico-sociale e amministrativo.
Il percorso formativo offerto dall’Università Telematica Mercatorum è perfetto per chi vuole lavorare in ambito diplomatico. Una volta portato a termine il corso di laurea di primo livello in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (L-36), si può completare la propria formazione con il corso di laurea di secondo livello in Relazioni Internazionali per lo Sviluppo Economico (LM-52).
I corsi di laurea telematici, oltre a fornire una formazione di ottimo livello, permettono agli studenti di seguire le lezioni in maniera flessibile e di riuscire a conciliare meglio le attività di studio con eventuali attività lavorative e con le proprie esigenze personali.
Le lezioni sono sempre accessibili tramite la piattaforma di e-Learning, attraverso la quale si possono recuperare anche tutti i materiali di studio.
Il possesso di una delle lauree in ambito economico, giuridico o delle relazioni internazionali è un requisito necessario ma non sufficiente per avere speranze di superare il concorso. Le prove di concorso sono infatti molto selettive ed è necessario avere conoscenze approfondite in diversi campi.
Sul sito del MAECI sono riportati sia l’elenco completo delle classi di laurea che consentono l’accesso sia dei testi consigliati per prepararsi al concorso. Inoltre, per prepararsi alle prove di uno dei concorsi più duri tra quelli che permettono l’accesso alle istituzioni pubbliche, lo stesso Ministero fornisce un elenco di corsi di preparazione organizzati da scuole e atenei. I corsi, in genere di durata annuale, possono essere tenuti in presenza, da remoto o in modalità mista e hanno programmi che si concentrano in modo specifico sulle materie delle prove scritte del concorso.
Il concorso diplomatico
Il concorso diplomatico è lo scoglio da superare per chi intende intraprendere questo tipo di carriera. Per poter presentare la domanda di iscrizione è necessario rispettare diversi requisiti:
Avere la cittadinanza italiana;
Avere meno di 35 anni (salvo eccezioni stabilite dal regolamento);
Godere dei diritti politici;
Avere l’idoneità psico-fisica allo svolgimento del lavoro;
Non aver partecipato in precedenza per più di due volte al concorso non superando le prove scritte.
Il concorso viene bandito annualmente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e si articola in diverse prove.
Il primo step è rappresentato da una prova attitudinale, composta da 60 domande a risposta multipla. La prova, attraverso una successione di domande di logica e ragionamento, permette di fare una prima scrematura dei candidati. La prova attitudinale non assegna punteggio, ma è necessario superarla per essere ammessi alle prove scritte.
L’esame scritto richiede di presentare alla commissione 5 temi elaborati a partire da tracce che fanno riferimento a varie materie:
Storia delle relazioni internazionali, coprendo il periodo che va dal Congresso di Vienna ai giorni nostri;
Diritto internazionale pubblico e dell’Unione Europea;
Politica economica e cooperazione multilaterale economica commerciale e finanziaria;
Inglese;
Seconda lingua straniera, a scelta tra spagnolo, francese e tedesco.
Al termine delle prove scritte, la commissione passa alla valutazione dei titoli dei candidati. In questo senso, saranno presi in considerazione i periodi di lavoro all’estero della durata di almeno due anni svolti in organizzazioni internazionali e i titoli post-laurea conseguiti.
L’ultima prova è rappresentata dall’esame orale. Durante la prova orale, oltre alle materie su cui si sono concentrati gli scritti, bisognerà dimostrare la propria preparazione anche riguardo a:
Diritto pubblico;
Diritto privato nazionale e internazionale;
Geografia politica ed economica;
Contabilità di Stato;
Attualità internazionale.
Le persone vincitrici del concorso assumono il ruolo di Segretario di legazione in prova e devono frequentare un corso di formazione della durata di almeno 9 mesi presso il Ministero degli Esteri. Questo passaggio rappresenta il primo step della carriera da diplomatico. In seguito, a seconda delle proprie aspirazioni, del percorso di carriera che si vuole compiere e delle situazioni contingenti, i diplomatici possono ricoprire incarichi e svolgere missioni in Italia o all’estero.
Chi sta valutando l’idea di intraprendere questo percorso deve considerare che gran parte della carriera dei diplomatici si svolge all’estero, presso ambasciate e consolati italiani, ma che si può essere chiamati a lavorare anche presso istituzioni internazionali o a far parte di missioni e delegazioni speciali.
FAQ
Qual è il percorso per diventare diplomatico?
Il percorso inizia con una laurea magistrale in relazioni internazionali, economia o giurisprudenza, seguita dalla preparazione per il concorso diplomatico. Il concorso include prove attitudinali, scritte e orali su materie come diritto internazionale, relazioni internazionali, economia e lingue straniere.
Quali sono i gradi nella carriera diplomatica?
La carriera diplomatica è articolata in cinque gradi: Segretario di legazione, Consigliere di legazione, Consigliere di ambasciata, Ministro plenipotenziario e Ambasciatore. Il passaggio di grado avviene per anzianità, competenze e meriti.
Quanto guadagna un diplomatico?
La retribuzione varia dai circa 45.700 euro annui per un Segretario di legazione ai 126.000 euro per un Ambasciatore. A queste cifre si aggiungono indennità di servizio all’estero, che dipendono dalla destinazione e dalle funzioni svolte.